In oltre trent’anni di attività artistica, Jean-Yves Thibaudet si è esibito in tutto il mondo, ha registrato più di 50 album e si è costruito la reputazione di uno dei massimi pianisti nel panorama musicale internazionale. Nel suo repertorio figurano recital pianistici, concerti di musica da camera e con orchestra: da Beethoven a Liszt, Čajkovskij, Grieg, e Saint-Saëns, fino a Ravel, Khachaturian, Gershwin e a compositori contemporanei come Qigang Chen e James MacMillan.
Nel corso della stagione 2016/’17, Thibaudet è stato “artist in residence” con l’Orchestre National de France, i Wiener Symphoniker e la Colburn School di Los Angeles. Nell’ambito della sua residenza a Parigi, esegue il Concerto n.5 per pianoforte e orchestra di Saint-Saëns, con Stéphane Denève sul podio, e il Concerto per pianoforte e orchestra op. 38 di Khachaturian, diretto da Semyon Bychkov; cura inoltre una speciale esibizione per Radio France, con alcuni studenti di talento appositamente selezionati. La residenza viennese lo vede impegnato in un programma di musica da camera con gli elementi principali dell’orchestra e impegnato in un repertorio che comprende la Fantasia corale di Beethoven sotto la direzione di Philippe Jordan, insieme al celeberrimo Concerto per pianoforte e orchestra di Grieg e al Concerto per pianoforte e orchestra di Gershwin, trasmesso dall’emittente Austriaca ORF. A Colburn sta cominciando il terzo anno di residenza, la prima di questo tipo, dove la sua passione per la didattica e l’insegnamento ai giovani talenti si esprime attraverso lezioni individuali, masterclass ed esibizioni con gli studenti.
Particolarmente degno di nota per la stagione anche il Turangalîla di Messiaen con Gustavo Dudamel e l’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar del Venezuela, eseguito nei concerti alla Carnegie Hall e durante i tour in Europa.
Il catalogo delle registrazioni di Thibaudet comprende oltre 50 album che hanno ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali: due nomination ai Grammy, il Preis der Deutschen Schallplattenkritik, il Diapason d’Or, il Choc du Monde de la Musique, l’ Edison Prize, e il Gramophone e l’Echo awards.
Jean-Yves Thibaudet è stato solista nei film pluripremiati e acclamati dalla critica Espiazione, Orgoglio e pregiudizio, Molto forte incredibilmente vicino. Il suo guardaroba da concerto è disegnato da Vivienne Westwood. Nel 2010 l’Hollywood Bowl ha onorato Thibaudet per i successi musicali ottenuti invitandolo sulla Hall of Fame. Già cavaliere dell’ordine degli artisti e letterati, Thibaudet è stato insignito del titolo di “Officier” dal Ministro Francese della Cultura del 2012.

Il lavoro di Ingo Metzmacher è caratterizzato dalla profonda comprensione del repertorio del XX e XXI secolo e dalla proposta di programmi innovativi. Ha studiato pianoforte, teoria musicale e direzione d’orchestra ad Hannover, sua città natale, e poi a Salisburgo e Colonia. Ha iniziato la sua carriera artistica a Francoforte con l’Ensemble Modern e il Teatro dell’Opera, al tempo della direzione artistica di Michael Gielen. La carriera internazionale inizia nel 1988, quando Gerard Mortier, direttore artistico del Teatro de La Monnaie di Bruxelles, lo invita a dirigere “Der ferne Klang” di Schrecker.
Nel 1997 viene nominato direttore artistico e stabile del Teatro dell’Opera di Amburgo, teatro che porterà a livelli di fama internazionale. Segue la direzione stabile all’Opera di Amsterdam e, fra il 2007 ed il 2010, la direzione musicale della Deutsches Symphonie Orchester di Berlino. Nel febbraio 2015 è stato nominato Sovrintendente e Direttore artistico del Festival delle Arti di Herrenhausen.
Ha diretto e dirige regolarmente nei più importanti Teatri d’Opera e con le maggiori orchestre e festival europei. Come pianista ha collaborato con Christine Schaefer, Matthias Goerne e Christian Gerhaher.
La Stagione 2016/’17 lo vede ospite della Royal Opera House (Il naso di Shostakovich), dell’Opera di Stato Bavarese (Die Gezeichneten di Schrecker) e lo vede dirigere concerti con i Wiener Philahrmoniker, le Orchestre Sinfoniche di Bamberg, Stoccarda, Berlino, Vienna, Torino e Roma. Nel Maggio 2017 ha presentato la seconda edizione del Festival di Herrenhausen.
Nel suo libro Vorhang auf! Oper entdescken und erleben pubblicato nel 2009, presenta e spiega l’opera lirica nel corso die secoli, da Mozart e Verdi a Henze e Berg. È anche autore di Nessuna paura davanti ai nuovi suoni, appassionato documento dedicato a compositori pioneristici.

Il giovane direttore svizzero Lorenzo Viotti è salito alla ribalta internazionale dopo la vittoria al “Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award” nel 2015 all'età di 25 anni, con l'affermazione al Concorso Internazionale di direzione d'orchestra di Cadaqués (2013) e con la vittoria all'altrettanto prestigioso MDR Conducting Competition di Lipsia.

Nato a Losanna, Lorenzo Viotti ha studiato pianoforte, percussioni e canto a Lione. Ha frequentato i corsi di direzione orchestrale del Professor Georg Mark a Vienna: ha suonato nel contempo come percussionista in orchestre importanti: una fra tutte i Wiener Philharmoniker. Ha perfezionato gli studi di direzione orchestrale con Nicolás Pasquet presso l'Università di Musica Franz Liszt a Weimar.

Tra le prestigiose orchestra internazionali già dirette da Lorenzo Viotti, figurano: BBC Philharmonic a Manchester, Royal Liverpool Philharmonic, Tokyo and Osaka Symphony Orchestras, Orchestre National de France Paris, Bamberg Symphony Orchestra, Bremen Philharmonic, Leipzig Gewandhaus Orchestra, Munich Radio Orchestra, Orchestre de Chambre de Lausanne, Tonkünstler Orchestra, Rotterdam Philharmonic Orchestra, Göteborgs Symfoniker, Danish National Radio Symphony Orchestra, Camerata Salzburg, Vienna Radio Symphony Orchestra, Staatskapelle Dresden, Gustav Mahler Jugendorchester (GMJO), Royal Philharmonic Orchestra London, Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala, Gulbenkian Orchestra, Staatskapelle Berlin, Netherlands Philharmonic, Stuttgart Radio Symphony Orchestra e altre.

Tra i vertici della sua carriera artistica vanno segnalati nel 2016 il debutto con l'Amsterdam Royal Concertgebouw Orchestra, la Vienna Symphony Orchestra e la Verbier Chamber Orchestra. Molto acclamato il suo debutto al Festival di Salisburgo con la Radio Symphony Orchestra di Vienna nell'agosto 2016.

In seguito ha diretto vari concerti al Salzburg Summer Festival 2017 e condiviso il podio di direttore con Christian Thieleman in occasione del 50° anniversario del Salzburg Easter Festival in memoria di Herbert von Karajan. Tra i molti recenti successi, i debutti con la Mahler Chamber e la Munich Philharmonic Orchestra e la Staatskapelle Berlin.

Lorenzo Viotti è stato nominato direttore musicale dell'Orchestra Gulbenkian a partire dalla Stagione 2018/19.

In campo operistico Viotti ha diretto La belle Hélène di Offenbach presso il Théâtre du Châtelet di Parigi, La cambiale di matrimonio di Rossini al Teatro La Fenice a Venezia, Carmen a Klagenfurt e Rigoletto (Opera di Stoccarda e Semperoper Dresden), Viva la mamma! di Donizetti all'Opéra di Lione nel giugno/luglio 2017 e il Werther di Massenet a Klagenfurt e all'Opera di Francoforte.

I suoi prossimi impegni lo vedono protagonista a Zurigo per il Werther, a Tokyo e Francoforte con Tosca, ad Amburgo, Parigi (Opéra Bastille) e al Metropolitan di New York con Carmen. Dirigerà anche la Gustav Mahler Jugendorchester, l'Orchestra del Teatro alla Scala, la Vienna Radio Symphony Orchestra e l'Orchestre National de Radio France.

Lorenzo Viotti ha vinto nel 2017 il Premio per i nuovi talenti all'International Opera Award.

Valérie HARTMANN-CLAVERIE ha studiato pianoforte, arpa, Onde Martenot e musica da camera all’università e ha perfezionato gli studi di Onde Martenot al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi, con Jeanne Loriod.

Nel 1973 debutta con un concerto a Vienna, ora si esibisce in tutta Europa con orchestre prestigiose quali la London Symphony, i Berliner Philharmoniker, la Boston Symphony, la New York Philharmonic, la Mozarteum Orchester Salzburg, la New Japan Orchestra, la BBC Symphony Orchestra London, la BBC Symphony Orchestra Manchester, i Wiener Symphoniker, l’Orchestre National de France, l’Orchestre Philharmonique de Radio-France, l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Roma, i Münchner Philharmoniker, la Mahler Chamber Orchestra, la Saint Paul Chamber Orchestra, la SWR Sinfonie Orchester, la London Sinfonietta, la Radio Philharmonisch Orkest Holland, la R.S.O. Wien, l’Oslo Filharmonien, la Deutsche Symphonie-Orchester Berlin, con Direttori come Seiji Ozawa, Kent Nagano, Kurt Masur,  Marek Janowski, Hans Vonk, Lothar Zagrosek, Leif Segerstam, Reinbert De Leeuw, Hubert Soudant, Eliahu Inbal, Myung-Whun Chung, Zubin Mehta, Yan Pascal Tortelier,  Edo De Waart, Daniel Harding, Sylvain Cambreling, Pascal Rophé, Bertrand De  Billy, Hans Zender, Pierre Boulez, Jukka Pekka Saraste, Ingo Metzmacher , Charles Dutoit, Esa-Pekka Salonen.
Valérie Hartmann ha partecipato alla creazione dell’opera Saint François d’Assise di Olivier Messiaen, ed è regolarmente invitata a eseguirla in tutto il mondo.
Valérie Hartmann-Claverie è stata membro del “Loriod Sextet” dalla sua Fondazione (1974) fino al 1995; nel 1996 ha fondato il quartetto “Ondes de Choc”.
Ha inoltre collaborato con la famosissima rock band “Radiohead”, esibendosi live con Tom York in un concerto organizzato dal canale francese Canal+.
Johnny Greenwood, il chitarrista e ondista dei Radiohead, le ha successivamente offerto di interpretare e registrare il brano “Smear” per la prima volta a Londra, esibizione inclusa nella colonna originale del film di Paul Thomas Anderson (2 premi Oscar), “Il Petroliere”.

Acclamato oggi come uno dei massimi direttori d’orchestra per la sua incisiva musicalità e il suo temperamento, Vladimir Jurowski (1972) ha compiuto gli studi musicali sotto la guida del padre Michail, noto direttore d’orchestra, e poi al Conservatorio di Mosca e presso le accademie musicali di Dresda e Berlino, perfezionandosi con Sir Colin Davis.

Negli anni ‘90 debutta al Festival di Wexford e al Covent Garden, imponendosi come uno dei direttori più interessanti della sua generazione: di lì è iniziata una carriera artistica internazionale che lo ha portato a esibirsi per le principali istituzioni musicali e con le più prestigiose orchestre al mondo. In Italia ha diretto al Maggio Musicale Fiorentino, al Teatro alla Scala, al Rossini Opera Festival, all’Accademia di Santa Cecilia, al Teatro La Fenice, al Teatro Comunale di Bologna, al San Carlo di Napoli. In Europa lavora abitualmente con il Covent Garden di Londra, l’Opéra Bastille di Parigi, la English National Opera, il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, la Semperoper di Dresda, per citare solo qualche esempio. Il suo nome figura nella programmazione di festival prestigiosi, quali: Festival di Edimburgo, Glyndebourne Festival Opera, Festival di Salisburgo, George Enescu di Bucarest, Musikfest di Berlino e Dresda, BBC Proms.

Dal 2004 è Direttore Ospite Principale dell’Orchestra Nazionale Russa. Attualmente ricopre la carica di direttore principale e direttore artistico della Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino. Nel 2017 ha festeggiato i primi dieci anni come direttore principale della London Philharmonic Orchestra, essendo stato nominato nel 2007 dopo quattro anni come direttore ospite principale dell'orchestra. Anche negli Stati Uniti, dove ha debuttato al Metropolitan di New York nel 1999, la sua carriera è stellare: nelle stagioni più recenti ha diretto alcune tra le orchestre più famose al mondo quali la Los Angeles Philharmonic, la Philadelphia Symphony Orchestra, la New York Philharmonic, la Chicago Symphony Orchestra e la Boston Symphony Orchestra.

Tra le orchestre con le quali collabora regolarmente figurano anche i Berliner Philharmoniker, la Filarmonica di Oslo, la Royal Concertgebouw di Amsterdam, il Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle Dresden, l’Orchestra Filarmonica di Oslo e la Chamber Orchestra of Europe. Vladimir Jurowski incide per diverse etichette discografiche, tra le quali BMG, ECM, Naxos, PentaTone Classic, Arte Nova. Nel 2000 ha ottenuto il Premio Abbiati della critica italiana quale migliore direttore dell’anno. Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso Royal Philharmonic Society's Music Award per la qualità del lavoro svolto con la London Philharmonic Orchestra e al Festival di Glyndebourne.

“Artista dell'anno” per Musical America 2015, la fenomenale violinista Lisa Batiashvili è Artista "in residence" della Stagione 2017/’18 dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove sarà protagonista di una serie di concerti diretti da Antonio Pappano. Nella stessa Stagione sono previsti il suo debutto con l'Orpheus Chamber Orchestra alla Carnegie Hall, e un tour in Europa con la Gustav Mahler Jugendorchestre (Vladimir Jurowski e Lorenzo Viotti), l'Orchestra da camera d'Europa (Antonio Pappano), la Dresden Staatskapelle e l'Orchestre Philharmonique de Radio France. Lo scorso anno Lisa è stata Artist-in-Residence con la Royal Concertgebouw Orchestra e ha suonato diretta per la prima volta da Gustavo Dudamel, oltre a esibirsi con Christian Thielemann e Sir Simon Rattle con i quali collabora regolarmente.

Per Deutsche Grammophon è uscito il suo album più recente, una registrazione dei concerti per violino di Čajkovskij e Sibelius con Daniel Barenboim e Staatskapelle di Berlino che ha ricevuto il plauso della critica internazionale. Le registrazioni precedenti includono il Concerto per violino di Brahms con Staatskapelle Dresden (Christian Thielemann) e il Concerto per violino n.1 di Shostakovich con Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks (Esa-Pekka Salonen). Ha anche registrato i concerti di Beethoven, Sibelius e Lindberg per Sony. Studente di Ana Chumachenco e Mark Lubotsky, Lisa Batiashvili ha ottenuto la consacrazione internazionale a 16 anni come concorrente più giovane di sempre nella Sibelius Competition. Ha ricevuto due premi ECHO Klassik, il MIDEM Classical Award, il Choc de l'année, il premio internazionale dell'Accademia Musicale Chigiana, il Leonard Bernstein Award del Schleswig-Holstein Music Festival e l'anello Beethoven. Da anni vive tra Francia e Germania e suona un violino Guarneri "del Gesù" del 1739, generosamente prestato da un collezionista privato.

Gautier Capuçon, nato nel 1981 a Chambéry, ha iniziato a 4 anni e mezzo lo studio del violoncello con Annie Cochet-Zakine, Philippe Muller, poi a Vienna con Heinrich Schiff.

Ha ricevuto primi premi in numerosi concorsi internazionali, tra cui il Premier Grand Prix al Concorso Internazionale André Navarra a Toulouse. Nel 2001 è risultato «Nuovo Talento dell'anno» ai Victoires de la musique.

Nel corso della Stagione 2017/'18 Gautier Capuçon sarà solista di numerose tournée orchestrali in Europa con l'Orchestre de Chambre de Paris, Wiener Symphoniker (Philippe Jordan) e Gustav Mahler Jugendorchester, Stati Uniti con Royal Philharmonic Orchestra (Charles Dutoit) e National Center for Performing Arts, e Asia con HR-Sinfonieorchester (Andrés Orozco-Estrada). Da segnalare come vertici dei prossimi impegni il ritorno con l'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia (Herbert Blomstedt), Wiener Philharmoniker (Semyon Bychkov), Orchestre de Paris (Yu Long), San Francisco Symphony (Stéphane Denève), City of Birmingham Symphony Orchestra (Mirga Grazinyte-Tyla) e London Philharmonia (Paavo Jarvi).

La Stagione appena trascorsa lo ha visto esibirsi con London Symphony Orchestra, Staatskapelle Dresden, Berliner Philharmoniker, Munich Philharmoniker, Chicago Symphony Orchestra, Los Angeles Philharmonic et San Francisco Symphony, Royal Concertgebouw Orchestra, Tonhalle-Orchester Zurich, Chamber Orchestra of Europe, New York Philharmonic, NHK Symphony, Sydney Symphony e Orchestre Mariinsky di San Pietroburgo, oltre che con l'Orchestre de Paris, l'Orchestre National de France, l'Orchestre Philharmonique de Radio France e le principali orchestre francesi.

Suona sotto la guida dei più grandi direttori d'orchestra, come Lionel Bringuier, Semyon Bychkov, Myung-Whun Chung, Gustavo Dudamel, Charles Dutoit, Christoph Eschenbach, Valery Gergiev, Bernard Haitink, Paavo Järvi, Andris Nelsons, Yannick Nézet-Séguin,Andrés Orozco-Estrada, Tugan Sokhiev e collabora con i compositori contemporanei Lera Auerbach, Karol Beffa, Esteban Benzecry, Nicola Campogrande, Qigang Chen, Jérôme Ducros, Thierry Escaich, Philippe Manoury, Bruno Montovani, Krzysztof Penderecki, Wolfgang Rihm e Jörg Widmann.

Suona in recital e in formazioni cameristiche nei principali festival in Europa e nel mondo. Questa Stagione lo vedrà protagonista in recital alla Carnegie Hall di New York con Daniil Trifonov e in tournée con Jérôme Ducros in occasione dell'uscita del loro album «Intuition»; sarà poi al Festival di Verbier con Lisa Batiashvili, Christoph Eschenbacj, Janine Jansen, Leonidas Kavakos, Yuja Wang e Tabeao Zimmermann. Suona anche con musicisti come Nicholas Angelich, Martha Argerich, Daniel Barenboïm, Yuri Bashmet, Frank Braley, Gérard Caussé, Michel Dalberto, Jérôme Ducros, Hélène Grimaud, Katia e Marielle Labèque, Angelika Kirchschlager, Gabriela Montero, Viktoria Mullova, Mikhail Pletnev, Stephen Kovacevitch, Menahem Pressler, Vadim Repin, Jean-Yves Thibaudet, Maxim Vengerov, Nikolaj Znaider, i quartetti Artemis ed Ebène, oltre che insieme al fratello Renaud.

I suoi cd sono pubblicati dalle principali etichette discografiche: Warner (con Martha Argerich, Renaud Capuçon, Maxim Vengerov), Erato (con la Mahler Chamber Orchestra e Daniel Harding, premio « Diapason d'Or» et «Choc» di Monde de la musique), Deutsche Grammophone (con Gustavo Dudamel) per citarne alcune. Nell'ottobre 2014 Gautier ha creato la « Classe d'excellence de violoncelle » alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, nel nuovo Auditorium progettato da Frank Gehry.

Suona un Matteo Goffriler del 1701.

Nobiltà e fascino, unite a sobrietà e modestia. Un misto di qualità che rivestono sicuramente un ruolo importante nella vita sociale perché da molti apprezzate. Caratteristiche che però è raro trovare in personalità volitive come i direttori d'orchestra. Almeno secondo la percezione che può avere il grande pubblico di questo ruolo. Herbert Blomstedt risulta, dunque, una figura atipica, proprio perché ha così poco a che fare con la tendenza a rivendicare un potere assoluto da parte di tanti direttori.
Il fatto che egli smentisca sotto molti aspetti i soliti clichés non vuol dire che non abbia il carisma necessario a far valere il suo stile e i suoi “obiettivi musicali”. Chiunque abbia avuto la fortuna di partecipare alle prove di Blomstedt ha sperimentato la sua assoluta concentrazione sull'essenza della musica, sulla precisa e minuziosa trasposizione in suono di tutto ciò che è riportato nella partitura e una tenacia particolare nel perseguire la sua visione estetica. Ma quello che colpisce più di tutto è la sua capacità di condurre senza imporre nulla ai musicisti. In sostanza, Herbert Blomstedt ha sempre rappresentato il tipo di artista musicale la cui influenza e competenza professionale bastano da sole a conferirgli un’autorevolezza che non ha bisogno di farsi valere con enfasi esterne.

Il suo lavoro, indissolubilmente legato al suo ethos religioso e umano, ha prodotto interpretazioni che coniugano una grande fedeltà alla partitura, di precisione quasi analitica, con uno spirito che fa risuonare le note di una vita pulsante. Nel corso di oltre sessant'anni di carriera, il suo inconfondibile stile gli ha fatto guadagnare il rispetto incondizionato del mondo musicale.

Nato negli Stati Uniti da genitori svedesi e formatosi a Uppsala, New York, Darmstadt e Basilea, il debutto di Herbert Blomstedt da direttore è avvenuto nel 1954 con la Stockholm Philharmonic Orchestra. Successivamente è stato direttore principale della Oslo Philharmonic, della Swedish and Danish Radio Orchestras e della Staatskapelle di Dresda. Nel corso della sua brillante carriera è stato anche direttore musicale della San Francisco Symphony, direttore principale della NDR Symphony Orchestra e direttore musicale della Leipzig Gewandhaus Orchestra. Tutte le orchestre di cui ha fatto parte a San Francisco, Lipsia, Copenaghen, Stoccolma, Dresda, così come la Bamberg Symphony Orchestra e la NHK Symphony Orchestra, lo hanno onorato del titolo di “Direttore Laureato”.

Ha conseguito diversi dottorati onorari, è stato eletto membro dell'Accademia Reale Svedese di Musica e ha ricevuto la Croce Federale al Merito Tedesca. Lavorando con le principali orchestre di tutto il mondo, è diventato nel tempo un direttore di fama internazionale.
All’età di novant’anni passati, continua ad avere un’irresistibile presenza fisica e mentale e una verve artistica eccezionale, che gli permettono di rivestire ancora il ruolo di conduttore delle principali orchestre internazionali.

Allievo di artisti del calibro di Paul Kuen e Raimund Grumbach, il baritono tedesco Christian Gerhaher frequenta la prestigiosa Hochschule für Musik und Theater di Monaco, studiando canto con Friedmann Berger. Mentre completa i suoi studi in Medicina perfeziona la sua formazione canora frequentando masterclass tenute da Dietrich Fischer-Dieskau, Elisabeth Schwarzkopf e Inge Borkh.

L'indiscussa bravura della sua interpretazione liederistica, accompagnata sempre dal pianoforte di Gerold Huber, rappresenta ormai un esempio di stile. Le registrazioni dei due musicisti hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra tutti, il BBC Music Magazine Award e il Nachtigall, uno dei premi più prestigiosi della discografia tedesca. L’album “Nachtviolen”, pubblicato nel 2014, ha ricevuto il Gramophone Classical Music Award nel 2015.

Il duo si è esibito nelle sale concertistiche più prestigiose del mondo quali la Carnegie Hall di New York, il Concertgebouw di Amsterdam, la Philharmonie di Colonia e Berlino. Christian Gerhaher è ospite regolare della Konzerthaus e del Musikverein di Vienna, così come della Wigmore Hall di Londra, di cui è stato ‘Artist in Residence’.

Gli impegni non mancano anche nel settore operistico: Oper Frankfurt, Wiener Staatsoper, Theater an der Wien, Teatro Real a Madrid, Royal Opera House Covent Garden a Londra, sono solo alcune tra le sale concertistiche più rinomate dove ha cantato. Ha partecipato inoltre, come ospite d’onore, ai prestigiosi festival di Salisburgo, Edimburgo e Lucerna.

L’artista ha ricevuto numerosi premi tra cui il Laurence Olivier Award ed il premio teatrale Der Faust. Nel 2010 per la sua interpretazione del ruolo principale ne ‘Il Principe di Amburgo’ di Henze, per il Theater an der Wien, è stato scelto come “cantante dell’anno” dalla rivista “Opernwelt”.
Una pietra miliare nella carriera operistica di Christian Gerhaher resta il suo debutto nel ruolo principale del Wozzeck di Alban Berg nel settembre 2015 per l’Opera di Zurigo.