GMJO - CONCERTI

I concerti

I concerti della GMJO a Pordenone sono eventi culturali di respiro europeo, la gioia della grande musica con la partecipazione di artisti straordinari.

Per il 2018 la GMJO a Pordenone incrocia uno dei più importanti musicisti al mondo, infatti nel corso della serata del concerto del 31 marzo 2018 verrà assegnato ad ALFRED BRENDEL il PREMIO PORDENONE MUSICA.

GMJO - CONCERTI

Pordenone, 31 Marzo 2018

GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER
ore 20.45, Teatro Comunale "Giuseppe Verdi"

GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER

DIRETTORE: Vladimir Jurowski
VIOLINO: Lisa Batiashvili

Cerimonia ufficiale di consegna 
del PREMIO PORDENONE MUSICA ad ALFRED BRENDEL.

Scopri i dettagli sul Premio, clicca qui.


PROGRAMMA:

Witold Lutoslawski (1913-1994), Sinfonia n.1
Allegro giusto
Poco adagio
Allegretto misterioso
Allegro veloce

Karol Szymanowski (1882-1937), Concerto per violino e orchestra n.1 op. 35

Claude Debussy (1862-1918), Images per orchestra
Gigues
Ibéria:
I.Par les rues et les chemins: Sevillana
II. Les parfums de la nuit: Lent et rêveur
III. Le matin d'un jour de fête (movimento legato al precedente)
Rondes du printemps - Modérément animé


A partire dagli anni Sessanta il compositore polacco Witold Lutolslawski – grazie ad alcune soluzioni dell’avanguardia sperimentale - si è affermato in ambito internazionale come uno dei più significativi protagonisti della nuova musica polacca. Sebbene sia oggi riconosciuto come uno dei più importanti compositori del XX secolo, per anni è rimasto quasi sconosciuto al di fuori della Polonia. La sua Sinfonia n. 1 fu bandita durante l'era stalinista: solo dopo gli anni '50, Lutoslawski ha potuto comporre e sperimentare liberamente, mentre lo stato allentava la presa sulla creatività artistica. Il miglioramento delle relazioni est-ovest gli ha portato numerose commissioni internazionali e importanti riconoscimenti. Non ha mai perso il suo genio creativo, completando una delle sue più grandi opere, la sua Sinfonia n. 4, poco prima di morire, nel 1994.

ll primo concerto per violino del polacco Karol Szymanowski è estremamente raffinato nel suono: l'orchestra è esaltata in tutti i suoi colori, mentre la parte affidata al violino richiede uno straordinario virtuosismo. Composto nel 1916, il concerto fu presentato in prima assoluta nel 1922 a Varsavia: due anni dopo a New York Leopold Stokowski diresse la prima esecuzione americana. L'opera è considerata come il primo concerto "moderno" per violino, in cui il compositore si allontana dalla tradizione del XIX secolo e introduce un nuovo linguaggio musicale, in un’estetica più vicina ai canoni dell'espressionismo che alla convenzione romantica.

Dopo le due prime serie di Images ("immagini") per pianoforte composte nel 1905 e 1907, Debussy lavorò fino al 1912 a una terza serie, per orchestra. L’opera comprende tre parti distinte, ispirate al folklore musicale di un determinato Paese: Inghilterra, Spagna, Francia. "Gigues"– caratterizzato da un tema nostalgico in contrasto con un secondo motivo vivacemente ritmato - richiama vagamente temi popolari inglesi, ma è rimasto decisamente in secondo piano rispetto alla fortuna del pezzo seguente, "Iberia", in cui l’attenzione del musicista si rivolge alla musica popolare spagnola. Debussy conosceva la Spagna solo attraverso cartoline illustrate, quindi la sua "Iberia" è tutta immaginaria. Eppure nella partitura si trova la più bella incarnazione musicale di quella terra: i colori, i ritmi, le melodie sensuali e appassionate, l'esuberanza di una terra solare. Tutto è evocato per pura magia musicale nelle tre parti del lavoro: Par les rues et par les chemins, Les parfums de la nuit, Le matin d'un jour de fête. Come il primo brano, anche il terzo di Images, "Rondes de Printemps" è meno celebre rispetto a "Iberia": ricco di colore e ispirato al folklore francese, nel tema principale, riecheggia il motivo della canzone popolare «Nous n'irons plus au bois», già utilizzato nel pianistico «Jardins sous la pluie».


Un Novecento spettacolare, esaltato in pagine musicali tra le più significative del secolo breve: la GMJO per questo suo concerto inaugurale al Teatro Verdi di Pordenone presenta un’antologia di brani insolita e ricca di rimandi al teatro, al cinema, alla danza.

Da lavori per la scena, come Il Mandarino meraviglioso di Bartók, alle suggestioni cinematografiche del rivoluzionario Schoenberg, geniale nell’intuire le possibilità espressive e drammaturgiche di un genere ancora agli albori. Dalle note di Gershwin, il più universalmente noto degli artisti dell’”età del jazz”, alla suite dal balletto Daphnis et Chloé di Ravel, “una delle opere più belle della musica francese” come la definì Stravinskij.

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